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Sto ufficialmente scrivendo l'ultimo capitolo del mio libro, nel quale parlo diffusamente di Fediverso e porto una critica (credo inedita) al mondo della content creation.
Per scrivere, come avrete notato, mi sono rifugiato nella dimensione offline. Mi ha fatto bene, ma non vedo l'ora di raccontarvi tutto e di tornare a strimmare.
Sono un linguista e amo i dialetti e penso che rimarranno rilevanti proprio grazie all'IA.
Con rare eccezioni, i dialetti sono più orali che scritti e su internet non ci sono miliardi di testi in dialetto da rubare (e non sono certo indicizzati a dovere).
Mi sto immaginando Blade Runner ma il test di Voight-Kampff è: "Cantami una canzone abruzzese".
Di sicuro la sbobba IA ce la terremo nelle mail di spam/scam/business farming. Siamo ufficialmente nell'era delle leccate di culo generative. Ho appena ricevuto questa:
Hello Fabio!
I was captivated by your creative approach to sharing ideas. I appreciate your focus on reclaiming digital spaces and challenging the dominance of large tech companies. Your advocacy for boycotting tech giants and promoting digital well-being is inspiring.
BRRRRRRRRRRR. E soprattutto, che noia!
Lo dico con un filo di ottimismo: l'uscita di GPT5 è il momento "il re è nudo" di OpenAI.
La narrativa per la quale "le IA continueranno a migliorare esponenzialmente", già smentita dai fatti, è finalmente morta.
Vedo l'inizio dello scoppio della bolla.
Previsione, giusto per divertirsi: secondo me OpenAI verrà fagocitata da Microsoft.
Il dado è tratto: ho tolto la mia musica da Spotify.
Sarà una zappa sui piedi, per me che faccio il musicista? Forse sì, ma sono pronto a scommettere che allx artistx underground come me Spotify dia MOLTO meno di quanto si pensi, anche in visibilità.
In ogni caso, è una cosa troppo schifosa e non volevo più farne parte. Se non posso fare il musicista senza stare su Spotify, farò altro. 
Appena mi danno conferma della rimozione lo comunico per bene.