Tra le missioni spaziali perse per piccoli errori, una delle più famose è quella del “trattino più costoso della storia”, come lo chiamò lo scrittore di fantascienza Arthur C.
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Tra le missioni spaziali perse per piccoli errori, una delle più famose è quella del “trattino più costoso della storia”, come lo chiamò lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke: il programma Mariner 1 del 1962.
(continua)
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Tra le missioni spaziali perse per piccoli errori, una delle più famose è quella del “trattino più costoso della storia”, come lo chiamò lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke: il programma Mariner 1 del 1962.
(continua)
Il 22 luglio 1962 il lanciatore Atlas-Agena deve mandare la sonda Mariner 1 verso il primo sorvolo ravvicinato di Venere: un’occasione storica, dopo che nel 1961 la sonda russa Venera 1 ha perso contatto con la Terra a pochi giorni dal lancio.
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Il 22 luglio 1962 il lanciatore Atlas-Agena deve mandare la sonda Mariner 1 verso il primo sorvolo ravvicinato di Venere: un’occasione storica, dopo che nel 1961 la sonda russa Venera 1 ha perso contatto con la Terra a pochi giorni dal lancio.
Il lanciatore è formato da un primo stadio Atlas dotato di un razzo centrale e due booster laterali e da un secondo stadio Agena. Dopo il distacco dei booster laterali, il lanciatore comincia a sbandare e a deviare dalla rotta prestabilita. Che cosa sta succedendo? In pochi giorni di indagini gli ingegneri del JPL individueranno la causa: si tratta della combinazione di due piccoli problemi indipendenti tra loro.
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Il lanciatore è formato da un primo stadio Atlas dotato di un razzo centrale e due booster laterali e da un secondo stadio Agena. Dopo il distacco dei booster laterali, il lanciatore comincia a sbandare e a deviare dalla rotta prestabilita. Che cosa sta succedendo? In pochi giorni di indagini gli ingegneri del JPL individueranno la causa: si tratta della combinazione di due piccoli problemi indipendenti tra loro.
Nel trascrivere a mano il software di guida e controllo nel computer del lanciatore, un programmatore ha dimenticato un singolo carattere. I giornali parleranno di un trattino, anche se si tratta di una “sopralineatura”, quella lineetta orizzontale che messa sopra i caratteri indica la media matematica. Di conseguenza il software non calcola la media di alcuni dati provenienti dal centro di controllo, ma usa i singoli valori così come arrivano.
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Nel trascrivere a mano il software di guida e controllo nel computer del lanciatore, un programmatore ha dimenticato un singolo carattere. I giornali parleranno di un trattino, anche se si tratta di una “sopralineatura”, quella lineetta orizzontale che messa sopra i caratteri indica la media matematica. Di conseguenza il software non calcola la media di alcuni dati provenienti dal centro di controllo, ma usa i singoli valori così come arrivano.
Questo errore è innocuo se il contatto radio rimane continuo, come su precedenti missioni Ranger che hanno usato lo stesso software senza danni. Ma su Mariner 1 un ricevitore difettoso perde per brevi istanti il contatto radio con il centro di controllo. Neanche questo sarebbe grave, se il software non contenesse l’errore.
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Questo errore è innocuo se il contatto radio rimane continuo, come su precedenti missioni Ranger che hanno usato lo stesso software senza danni. Ma su Mariner 1 un ricevitore difettoso perde per brevi istanti il contatto radio con il centro di controllo. Neanche questo sarebbe grave, se il software non contenesse l’errore.
Ma non facendo la media dei valori ricevuti, il software interpreta i dati intermittenti come grosse variazioni di velocità, che in realtà non esistono, e tenta di correggerle facendo a quel punto oscillare davvero il lanciatore.
Quando i tecnici vedono queste oscillazioni senza conoscerne la causa, temono che il lanciatore possa precipitare nelle trafficate rotte navali del nord Atlantico o addirittura su una zona abitata.
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Ma non facendo la media dei valori ricevuti, il software interpreta i dati intermittenti come grosse variazioni di velocità, che in realtà non esistono, e tenta di correggerle facendo a quel punto oscillare davvero il lanciatore.
Quando i tecnici vedono queste oscillazioni senza conoscerne la causa, temono che il lanciatore possa precipitare nelle trafficate rotte navali del nord Atlantico o addirittura su una zona abitata.
Quel momento è ancora lontano, ma bisogna decidere subito, perché il sistema di autodistruzione si trova solo sul primo stadio, quindi si può intervenire soltanto finché i due stadi Atlas e Agena sono uniti.
Ad appena sei secondi alla separazione dei due stadi, un ufficiale di sicurezza ordina di attivare l’autodistruzione.
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Quel momento è ancora lontano, ma bisogna decidere subito, perché il sistema di autodistruzione si trova solo sul primo stadio, quindi si può intervenire soltanto finché i due stadi Atlas e Agena sono uniti.
Ad appena sei secondi alla separazione dei due stadi, un ufficiale di sicurezza ordina di attivare l’autodistruzione.
Il centro di controllo continua a ricevere le telemetrie per un minuto e mezzo prima dell’esplosione, che manda in fumo 18 milioni di dollari (l’equivalente di quasi 200 milioni di oggi).
L’errore software verrà corretto per la sonda gemella Mariner 2, lanciata circa un mese dopo, che nel dicembre 1962 completerà con successo il primo sorvolo ravvicinato di Venere.
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Il centro di controllo continua a ricevere le telemetrie per un minuto e mezzo prima dell’esplosione, che manda in fumo 18 milioni di dollari (l’equivalente di quasi 200 milioni di oggi).
L’errore software verrà corretto per la sonda gemella Mariner 2, lanciata circa un mese dopo, che nel dicembre 1962 completerà con successo il primo sorvolo ravvicinato di Venere.
L’accaduto spronerà la NASA a introdurre procedure più approfondite di verifica del software che saranno decisive per il successo del programma Apollo.
Questo non impedirà ad altre missioni di andare perdute per un banale errore software. Ma ne parleremo in un’altra occasione.
(fine)