Alla fine la mia piccola vacanza a Lione (con una tappa ad Annecy e una al memoriale di Izieu) è stata piacevole. Pellegrinaggio storico nella città natale del cinema, dellɜ artigianɜ della seta sindacalizzatɜ, della resistenza etc.

Ma una settimana da turista non permette di cogliere l'essenza di una città (soprattutto se è deserta per le vacanze estive) e i suoi lati più oscuri. Avrei voluto capire per esempio ->

Perché a Lione (e forse in tutta la Francia) c'erano così tante persone senza fissa dimora che abitavano tendopoli da campeggio a ogni angolo. In Italia non se ne vedono così tante, e sono quasi sempre isolate. Là, seppure nella miseria, si aggregano e fondano degli avamposti.

Poi, tornato al lavoro, il capo francese mi rivela che Lione (che io mi immaginavo città portuale, riottosa e industriale un po' come Genova) ->

È, in realtà, un covo di borghesucci bacchettoni super cattolici che mal sopporta la popolazione non bianca e in cui il sostegno ai fascisti di Le Pen & co. è superiore alla media...

Non devo innamorarmi dei luoghi, poi mi deludono. Fine.