Gli astronauti sono spesso presentati come eroici esploratori dell’ignoto, sprezzanti del pericolo.
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Gli astronauti sono spesso presentati come eroici esploratori dell’ignoto, sprezzanti del pericolo. Per questo si parla poco di un disturbo che si presta male all’epica dello spazio ma è più comune di quanto si possa pensare: il mal di spazio.
(continua)
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Gli astronauti sono spesso presentati come eroici esploratori dell’ignoto, sprezzanti del pericolo. Per questo si parla poco di un disturbo che si presta male all’epica dello spazio ma è più comune di quanto si possa pensare: il mal di spazio.
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Che cosa avevano in comune Giulio Cesare, Cristoforo Colombo e l’ammiraglio Nelson? Soffrivano di mal di mare, un disturbo provocato probabilmente dai segnali contrastanti che arrivano al cervello quando siamo chiusi nella cabina di una nave: agli occhi sembra che siamo fermi, ma l'orecchio interno e i muscoli si accorgono che ci stiamo muovendo.
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Che cosa avevano in comune Giulio Cesare, Cristoforo Colombo e l’ammiraglio Nelson? Soffrivano di mal di mare, un disturbo provocato probabilmente dai segnali contrastanti che arrivano al cervello quando siamo chiusi nella cabina di una nave: agli occhi sembra che siamo fermi, ma l'orecchio interno e i muscoli si accorgono che ci stiamo muovendo.
Nei veicoli spaziali è l'inverso: gli occhi si accorgono che ci muoviamo, ma in assenza di peso l'orecchio interno e i muscoli non percepiscono il movimento. Da qui nasce il mal di spazio, o “sindrome da adattamento spaziale”. Ne soffre più di 1 astronauta su 2 e i sintomi comprendono nausea, mal di testa e disorientamento. Fastidioso se si pensa che in microgravità i fluidi emessi non cadono a terra ma continuano a fluttuare in aria. Ora possiamo invidiare un po’ meno i turisti spaziali.
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Nei veicoli spaziali è l'inverso: gli occhi si accorgono che ci muoviamo, ma in assenza di peso l'orecchio interno e i muscoli non percepiscono il movimento. Da qui nasce il mal di spazio, o “sindrome da adattamento spaziale”. Ne soffre più di 1 astronauta su 2 e i sintomi comprendono nausea, mal di testa e disorientamento. Fastidioso se si pensa che in microgravità i fluidi emessi non cadono a terra ma continuano a fluttuare in aria. Ora possiamo invidiare un po’ meno i turisti spaziali.
Quando Jurij Gagarin fu il primo uomo nello spazio andò tutto liscio ma già German Titov soffrì di mal di spazio e vomitò dentro la Vostok 2. I leader sovietici, preoccupati, aspettarono più di un anno prima di lanciare il terzo cosmonauta, Andrijan Nikolaev.
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