Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
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ma non tutte le attività sono la pizzeria del paese dove sai che quando hai clientela affezionata che riempie i coperti sei a posto.
4. Altra eccezione a parte sono certe micronicchie. A volte con contenuti che verrebbero pure bannati sull'IG di turno. Hanno comunque i loro canali. E devi farti sentire lì, quindi devi comunque produrre contenuti.
5. La concorrenza non segue le tue regole. Se ha più potenza di fuoco è molto più visibile. Certo, la sola visibilità non è tutto perché CONTINUAperché uno può anche diventar virale con dei contenuti inutili alla tua libera professione. Che ti portano tanti like e zero vendite. Ma se il tuo competitor è bravo quanto te ma in più spende 100 euro al giorno in ads su Meta e ha un sistema con cui macina contenuti? A meno che non sei nelle eccezioni più su, la vedo veramente difficile. Già non puoi competere come numeri, puoi andare più verticale, ma se proprio ti togli dal gioco...
CONTINUA -
perché uno può anche diventar virale con dei contenuti inutili alla tua libera professione. Che ti portano tanti like e zero vendite. Ma se il tuo competitor è bravo quanto te ma in più spende 100 euro al giorno in ads su Meta e ha un sistema con cui macina contenuti? A meno che non sei nelle eccezioni più su, la vedo veramente difficile. Già non puoi competere come numeri, puoi andare più verticale, ma se proprio ti togli dal gioco...
CONTINUANon so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
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Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
@francescotoniolo sicuramente semplifico troppo ma credo sia molto difficile se non impossibile fare “impresa” stando alla larga dai social commerciali (nei quali includo banalmente anche googlemaps). Se poi si vuole far parte di una nicchia e questa garantisce volumi soddisfacenti ben venga però mi sembra un bell’azzardo.
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Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
Io sono dell'idea che un libero professionista, a differenza del comune cittadino senza P. IVA, farebbe bene ad avere almeno un suo spazio web, cioè un suo nome di dominio sul quale configurare i propri servizi online e federati professionali fatti di email/blog/video/social/newsletter, etc. e lasciar perdere le piattaforme chiuse come fb.
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@francescotoniolo sicuramente semplifico troppo ma credo sia molto difficile se non impossibile fare “impresa” stando alla larga dai social commerciali (nei quali includo banalmente anche googlemaps). Se poi si vuole far parte di una nicchia e questa garantisce volumi soddisfacenti ben venga però mi sembra un bell’azzardo.
@cicciofritz Sì infatti conosco più di una nicchia in cui puoi anche far diversamente, ma al di fuori di quello la vedo dura. Però chissà.
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Io sono dell'idea che un libero professionista, a differenza del comune cittadino senza P. IVA, farebbe bene ad avere almeno un suo spazio web, cioè un suo nome di dominio sul quale configurare i propri servizi online e federati professionali fatti di email/blog/video/social/newsletter, etc. e lasciar perdere le piattaforme chiuse come fb.
@pierobosio D'accordissimo che devi avere *anche* un tuo spazio web e contatti diretti, perché lì hai più libertà, è difficile che te lo buttino giù ecc.
Ma i contatti da traghettare lì come li ottieni? Se non lavori con una community che già ti conosce ed è attenta a certi temi... dove vai a pescarli? -
Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
@francescotoniolo Se intendi guadagnare dai post, anche tramite product placement, sul fediverso libero e open source non puoi, perché qui siamo in pochi e manca un algoritmo che diffonda un contenuto, che non necessariamente è bello (es. Italian Brainrot). CONTINUA
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@francescotoniolo Se intendi guadagnare dai post, anche tramite product placement, sul fediverso libero e open source non puoi, perché qui siamo in pochi e manca un algoritmo che diffonda un contenuto, che non necessariamente è bello (es. Italian Brainrot). CONTINUA
@francescotoniolo Però se sei un libero professionista che vuole sfruttare l'etere per diffondere i suoi lavori, allora il fediverso potrebbe funzionare. Vedo tanti illustratori su Pixelfed.art e Mastodon.art, quindi ipotizzo non sia tanto male come strumento, almeno per conoscere dei colleghi e fare amicizia, poi si sa, da cosa nasce cosa.
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@pierobosio D'accordissimo che devi avere *anche* un tuo spazio web e contatti diretti, perché lì hai più libertà, è difficile che te lo buttino giù ecc.
Ma i contatti da traghettare lì come li ottieni? Se non lavori con una community che già ti conosce ed è attenta a certi temi... dove vai a pescarli?Penso che un libero professionista, a differenza del comune cittadino, non abbia difficoltà a reperire contatti nel suo settore. Pensa ad es. ad un architetto o ad un avvocato, a meno che intervengano speciali normative dei rispettivi ordini professionali che limitino la libertà di promuovere se stessi.
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@francescotoniolo Però se sei un libero professionista che vuole sfruttare l'etere per diffondere i suoi lavori, allora il fediverso potrebbe funzionare. Vedo tanti illustratori su Pixelfed.art e Mastodon.art, quindi ipotizzo non sia tanto male come strumento, almeno per conoscere dei colleghi e fare amicizia, poi si sa, da cosa nasce cosa.
@Ryoma123 Beh quello è sempre bello, a volte anche dei miei bei progetti lavorativi sono nati così un po' per caso. Tuttavia non lo vedo come un sistema potenzialmente scalabile, se la tua attività si basa sul trovare clienti in modo più o meno ricorrente. Può essere una cosa che porti appunto avanti per piacere e magari, incidentalmente, ti porta anche qualche contatto
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Penso che un libero professionista, a differenza del comune cittadino, non abbia difficoltà a reperire contatti nel suo settore. Pensa ad es. ad un architetto o ad un avvocato, a meno che intervengano speciali normative dei rispettivi ordini professionali che limitino la libertà di promuovere se stessi.
@pierobosio Forse in alcuni settori è ancora come dici, ma pensa anche agli avvocati che citi: ce ne sono tantissimi in Italia e un numero sempre crescente sta andando sui social (magari non direttamente loro, ma il loro studio) perché i colleghi lì presenti sono più noti, acquisiscono più clienti ecc.
A meno che non operi solo a livello locale, hai i tuoi clienti storici e sei a posto così. -
Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
@francescotoniolo il fediverso ha un numero di utenti attivi molto più basso dei social commerciali, e meccaniche di incontro tra domanda e offerta meno efficienti. Ma da un lato questo potrebbe cambiare in futuro, da un altro non è detto che queste metriche siano le più importanti per il proprio business. Di quanti clienti ha bisogno il progetto? Serve che siano alto spendenti, o l'opposto? Che tipo di fidelizzazione occorre?
Il fediverso potrebbe rivelarsi un luogo proficuo alla fine -
Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
Elaboro in un po' di punti.
1. Non intendo dire "lascio indietro il social X o Y". Intendo proprio togliersi da tutti quelli "tradizionali"
2. è verissimo che basta mezzo secondo per finire in una trappola in cui lavori gratis per l'algoritmo sperando in un ritorno che non c'è, ma... esiste alternativa? Per me "sì" ma è un "sì" che richiede comunque quei social o almeno alcuni CONTINUA@francescotoniolo dipende da quanto reputi necessario il concetto di fare impresa a livello globale. I social rendono il mondo più grande, amplificando notevolmente anche la puzza di merda. Tornando a pensare in piccolo, i social non servono. Certo, magari non si cambia più il telefono ogni settimana, ma c'è chi lo considera un bene. Il problema, in sostanza, è più legato alle aspettative, che alla effettiva necessità dei social commerciali.
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@francescotoniolo il fediverso ha un numero di utenti attivi molto più basso dei social commerciali, e meccaniche di incontro tra domanda e offerta meno efficienti. Ma da un lato questo potrebbe cambiare in futuro, da un altro non è detto che queste metriche siano le più importanti per il proprio business. Di quanti clienti ha bisogno il progetto? Serve che siano alto spendenti, o l'opposto? Che tipo di fidelizzazione occorre?
Il fediverso potrebbe rivelarsi un luogo proficuo alla fine@De_Treias In prospettiva futura potrebbe diventarlo ma servono perlomeno più utenti attivi. Sul discorso metriche lo accennavo sopra, per es. non serve a tutti fare contenuti virali ma magari fanno video molto verticali e in ottica SEO per YouTube. Anche persone che magari hanno bisogno di soli 20-30 clienti all'anno, perché comunque il passaparola non basta e non è un business sufficientemente ricorsivo da poter vendere sempre agli stessi clienti
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@francescotoniolo dipende da quanto reputi necessario il concetto di fare impresa a livello globale. I social rendono il mondo più grande, amplificando notevolmente anche la puzza di merda. Tornando a pensare in piccolo, i social non servono. Certo, magari non si cambia più il telefono ogni settimana, ma c'è chi lo considera un bene. Il problema, in sostanza, è più legato alle aspettative, che alla effettiva necessità dei social commerciali.
@Ricciotto Come ci si muove quindi, pensando in piccolo? Perché ho in mente esempi dove può aver molto senso (es. sei il pizzaiolo del paese, hai la tua clientela e te ne frega ben poco di diventare virale, al massimo stampi i volantini per ricordare che il mercoledì fai l'offerta sulle pizze).
Ma in altri casi vedo al massimo la possibilità di selezionare. Per cui es. fai contenuti per YT e su IG solo sponsorizzate e su X niente. Altrimenti non hai manco i soldi per tasse e collaboratori -
Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
@francescotoniolo Ciao, ti parla una piccola cartoleria di paese. Noi abbiamo abbandonato i social commerciali ormai da tempo, abbiamo tenuto solo (purtroppo) whatsapp per le comunicazioni veloci e mirate coi clienti e siamo giusto su Maps per farci trovare. Sai la differenza che abbiamo notato in relazione a clientela e vendite? ZERO.
Abbiamo un nostro sito web e newsletter self hosted, al massimo pubblichiamo qualcosa sempre sulla scheda google, ma molto di rado e solo perché google è un fottuto monopolio e lo usano praticamente tutti! Ma da quando hanno implementato l'AI che ti fa vedere quello che vuole lei abbiamo smesso anche questo.
L'unica cosa che è veramente cambiata dall'abbandono dei social è il tempo in più a disposizione e le rotture di cazzo in meno per gestire quei mostri digitali mangiadati. -
@francescotoniolo Ciao, ti parla una piccola cartoleria di paese. Noi abbiamo abbandonato i social commerciali ormai da tempo, abbiamo tenuto solo (purtroppo) whatsapp per le comunicazioni veloci e mirate coi clienti e siamo giusto su Maps per farci trovare. Sai la differenza che abbiamo notato in relazione a clientela e vendite? ZERO.
Abbiamo un nostro sito web e newsletter self hosted, al massimo pubblichiamo qualcosa sempre sulla scheda google, ma molto di rado e solo perché google è un fottuto monopolio e lo usano praticamente tutti! Ma da quando hanno implementato l'AI che ti fa vedere quello che vuole lei abbiamo smesso anche questo.
L'unica cosa che è veramente cambiata dall'abbandono dei social è il tempo in più a disposizione e le rotture di cazzo in meno per gestire quei mostri digitali mangiadati.@Yaku Ciao e grazie mille, felice che abbiate potuto trovare più tempo per voi e conferma che con attività locali stai bene anche senza. Continuo a chiedermi se sia sempre possibile per chi ha clientela nazionale (o internazionale).
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Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
@francescotoniolo
secondo me dipende molto dal settore in cui lavori.ho un amico tatuatore che usa instagram come unica vetrina, va ospite in vari studi in giro per l'Europa e in questi casi investe circa 100 euro di pubblicità mirata con un buon ritorno di clienti che si prenotano.
non sempre, però, la presenza sui social commerciali funziona: ho visto esempi di agenzie di comunicazione grosse che spendevano cifre assurde in adv su Meta e Google con ritorni ridicoli (sempre che uno si fidi dei numeri forniti da Big Tech, su cui ci sarebbero parecchie ragioni di diffidenza).
inoltre sui social commerciali le regole possono cambiare dall'oggi al domani e uno potrebbe scomparire nonostante il tanto lavoro fatto per guadagnare visibilità.
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Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
Elaboro in un po' di punti.
1. Non intendo dire "lascio indietro il social X o Y". Intendo proprio togliersi da tutti quelli "tradizionali"
2. è verissimo che basta mezzo secondo per finire in una trappola in cui lavori gratis per l'algoritmo sperando in un ritorno che non c'è, ma... esiste alternativa? Per me "sì" ma è un "sì" che richiede comunque quei social o almeno alcuni CONTINUA@francescotoniolo credo dipenda tutto da che mestiere fai, e qual è la tua clientela.
Penso che per certi mestieri, ormai, sia impossibile (a meno che tu non sia già così noto da avere una fama tale che si alimenta da sola... ma come lo sei diventato?) -
@francescotoniolo
secondo me dipende molto dal settore in cui lavori.ho un amico tatuatore che usa instagram come unica vetrina, va ospite in vari studi in giro per l'Europa e in questi casi investe circa 100 euro di pubblicità mirata con un buon ritorno di clienti che si prenotano.
non sempre, però, la presenza sui social commerciali funziona: ho visto esempi di agenzie di comunicazione grosse che spendevano cifre assurde in adv su Meta e Google con ritorni ridicoli (sempre che uno si fidi dei numeri forniti da Big Tech, su cui ci sarebbero parecchie ragioni di diffidenza).
inoltre sui social commerciali le regole possono cambiare dall'oggi al domani e uno potrebbe scomparire nonostante il tanto lavoro fatto per guadagnare visibilità.
@kappazeta @francescotoniolo lavorando nel settore posso darti ragione! Sta anche però all'ADV specialist insieme al cliente, settare il traguardo da raggiungere. Se l'obiettivo è aumentare la brand awarness la campagna andrà settata in u mondo specifico altrimenti magari si hanno dei risultati ma in un altro campo e viceversa