Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
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@francescotoniolo
secondo me dipende molto dal settore in cui lavori.ho un amico tatuatore che usa instagram come unica vetrina, va ospite in vari studi in giro per l'Europa e in questi casi investe circa 100 euro di pubblicità mirata con un buon ritorno di clienti che si prenotano.
non sempre, però, la presenza sui social commerciali funziona: ho visto esempi di agenzie di comunicazione grosse che spendevano cifre assurde in adv su Meta e Google con ritorni ridicoli (sempre che uno si fidi dei numeri forniti da Big Tech, su cui ci sarebbero parecchie ragioni di diffidenza).
inoltre sui social commerciali le regole possono cambiare dall'oggi al domani e uno potrebbe scomparire nonostante il tanto lavoro fatto per guadagnare visibilità.
@kappazeta @francescotoniolo lavorando nel settore posso darti ragione! Sta anche però all'ADV specialist insieme al cliente, settare il traguardo da raggiungere. Se l'obiettivo è aumentare la brand awarness la campagna andrà settata in u mondo specifico altrimenti magari si hanno dei risultati ma in un altro campo e viceversa
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Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
Elaboro in un po' di punti.
1. Non intendo dire "lascio indietro il social X o Y". Intendo proprio togliersi da tutti quelli "tradizionali"
2. è verissimo che basta mezzo secondo per finire in una trappola in cui lavori gratis per l'algoritmo sperando in un ritorno che non c'è, ma... esiste alternativa? Per me "sì" ma è un "sì" che richiede comunque quei social o almeno alcuni CONTINUA@francescotoniolo da professionista nel settore posso dirti che è un grosso no purtroppo. Senza social sopravvivono solo realtà consolidate da anni e dico anche decenni.
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@francescotoniolo da professionista nel settore posso dirti che è un grosso no purtroppo. Senza social sopravvivono solo realtà consolidate da anni e dico anche decenni.
@Micolcosta Quel che purtroppo vedo anche io con tante realtà. Poi si ragiona su quali social, che strategia, quanto organico quanto ads ecc. ma starne totalmente fuori significherebbe chiudere o tirare a campare sperando che i clienti già acquisiti non vadano altrove.
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@kappazeta @francescotoniolo lavorando nel settore posso darti ragione! Sta anche però all'ADV specialist insieme al cliente, settare il traguardo da raggiungere. Se l'obiettivo è aumentare la brand awarness la campagna andrà settata in u mondo specifico altrimenti magari si hanno dei risultati ma in un altro campo e viceversa
@Micolcosta @kappazeta Ah chiaro, quello è un altro grande problema di gente che insegue vanity metrics o vuole seguire il gioco dei grandi senza esserlo (per dire, "brand awareness" in senso stretto la devi fare solo quando sei già un colosso, negli altri casi fai semmai un funnel più lungo e indiretto). Problemone anche quello delle regole che cambiano, per cui serve lista proprietaria (es email). Però quella va raccolta e lì servono... i social.
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@francescotoniolo credo dipenda tutto da che mestiere fai, e qual è la tua clientela.
Penso che per certi mestieri, ormai, sia impossibile (a meno che tu non sia già così noto da avere una fama tale che si alimenta da sola... ma come lo sei diventato?)@QuasiMagia Sì, esatto, mi rendo conto che non ci sia la risposta universale e infatti ho messo un po' di precisazioni. Per alcuni la vedo facile, per tante altre realtà che conosco mi sembra impossibile o comunque enormemente sconveniente
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@Yaku Ciao e grazie mille, felice che abbiate potuto trovare più tempo per voi e conferma che con attività locali stai bene anche senza. Continuo a chiedermi se sia sempre possibile per chi ha clientela nazionale (o internazionale).
@francescotoniolo questo non lo so, quello che so è che i social sono una trappola, e da quanto ho potuto vedere non c'è ritorno economico o di aumento di clientela che giustifichi il lavoro necessario e il tempo speso dietro a questi sistemi infernali. Prenderanno sempre molto di più rispetto a quello che danno.
Poi c'è tutto il discorso etico sul monopolio, la privacy, i dati ecc, ma non voglio andare fuori tema. -
@francescotoniolo questo non lo so, quello che so è che i social sono una trappola, e da quanto ho potuto vedere non c'è ritorno economico o di aumento di clientela che giustifichi il lavoro necessario e il tempo speso dietro a questi sistemi infernali. Prenderanno sempre molto di più rispetto a quello che danno.
Poi c'è tutto il discorso etico sul monopolio, la privacy, i dati ecc, ma non voglio andare fuori tema.@Yaku No infatti, il discorso etico è ovviamente importante ma ci porterebbe fuori strada.
Ed è verissimo che sono la cosa più cronofaga che esista.
Purtroppo per tante persone che conosco è difficile anche solo immaginare un'alternativa. O meglio, l'alternativa è "come creare contenuti in modo più intelligente e mirato senza perdere troppo tempo e senza inseguire vanity metrics". Ma non è "come smettere di creare contenuti e abbandonare ogni social" -
Non so, mi rendo conto che sia una sorta di quesito "esistenziale" che forse non ha neanche risposta, uscendo da casi specifici, ma me lo chiedevo ripensando a certi messaggi letti qui su LS.
visto che già ci insegni prenditi un posto fisso in qualche università e molla la libera professione, così a quel punto i social non ti serviranno più a nulla e non dovrai stressarti coi competitor e i followers etc etc.
oppure se invece ti piace restare free lance allora come dice @Yaku non ci sta niente a fare, i social te li devi becca'!
è il marketing, bellezza! -
visto che già ci insegni prenditi un posto fisso in qualche università e molla la libera professione, così a quel punto i social non ti serviranno più a nulla e non dovrai stressarti coi competitor e i followers etc etc.
oppure se invece ti piace restare free lance allora come dice @Yaku non ci sta niente a fare, i social te li devi becca'!
è il marketing, bellezza!@ciccillo @Yaku Ma mica stavo parlando della mia situazione specifica, che rappresenta anche un caso non così frequente direi.
Visto però che lo citi, tutta la vita p. iva pur con tutti i suoi casini, l'idea dell'assegno di ricerca l'ho abbandonata almeno 4 anni fa. La libertà di manovra vale lo sbattimento e mi permette anche di poter sperimentare attivamente quel che insegno.
Su YT mi diverto pure, a far contenuti. -
@ciccillo @Yaku Ma mica stavo parlando della mia situazione specifica, che rappresenta anche un caso non così frequente direi.
Visto però che lo citi, tutta la vita p. iva pur con tutti i suoi casini, l'idea dell'assegno di ricerca l'ho abbandonata almeno 4 anni fa. La libertà di manovra vale lo sbattimento e mi permette anche di poter sperimentare attivamente quel che insegno.
Su YT mi diverto pure, a far contenuti.@francescotoniolo ah allora come non detto, sui risultati invece la mia percezione è molto simile a quella di @Yaku , infatti mi sono tolto da quasi tutto, il fatto è che i social hanno aumentato a dismisura il numero di coloro che praticano self marketing o proprio di se stessi o delle loro attività artistiche o imprenditoriali etc etc
quindi si è un po’ tuttə delle gocce nel mare, a meno di non possedere le tecniche comunicative che insegni tu ma secondo me è casuale comunque.
fra i miei colleghi è diffusa la credenza che se ti promuovi su Facebook poi ə studentə si iscrivono al tuo corso ma se vai a vedere i dati le iscrizioni dipendono da molti fattori anche casuali e cambiano di anno in anno, io quindi non faccio nulla, non è un mio problema anche se tentano di farmelo credere, facendo passare studentə di una istituzione pubblica per clienti -
Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
Elaboro in un po' di punti.
1. Non intendo dire "lascio indietro il social X o Y". Intendo proprio togliersi da tutti quelli "tradizionali"
2. è verissimo che basta mezzo secondo per finire in una trappola in cui lavori gratis per l'algoritmo sperando in un ritorno che non c'è, ma... esiste alternativa? Per me "sì" ma è un "sì" che richiede comunque quei social o almeno alcuni CONTINUA@francescotoniolo libero professionista di cosa? Perchè a seconda di quanto più il tuo lavoro è intellettuale/digitale più è necessario....
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@francescotoniolo ah allora come non detto, sui risultati invece la mia percezione è molto simile a quella di @Yaku , infatti mi sono tolto da quasi tutto, il fatto è che i social hanno aumentato a dismisura il numero di coloro che praticano self marketing o proprio di se stessi o delle loro attività artistiche o imprenditoriali etc etc
quindi si è un po’ tuttə delle gocce nel mare, a meno di non possedere le tecniche comunicative che insegni tu ma secondo me è casuale comunque.
fra i miei colleghi è diffusa la credenza che se ti promuovi su Facebook poi ə studentə si iscrivono al tuo corso ma se vai a vedere i dati le iscrizioni dipendono da molti fattori anche casuali e cambiano di anno in anno, io quindi non faccio nulla, non è un mio problema anche se tentano di farmelo credere, facendo passare studentə di una istituzione pubblica per clienti -
@francescotoniolo libero professionista di cosa? Perchè a seconda di quanto più il tuo lavoro è intellettuale/digitale più è necessario....
@Morrocher Ho in mente diversi esempi e non sono tutti "digital" e a volte neanche "intellettuali". Più che altro quel che vedo come discrimine è se parliamo di attività locali o nazionali (o più).
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@Morrocher Ho in mente diversi esempi e non sono tutti "digital" e a volte neanche "intellettuali". Più che altro quel che vedo come discrimine è se parliamo di attività locali o nazionali (o più).
@francescotoniolo boh, a livello nazionale parliamo di aziende/organizzazioni e non di liberi professionisti per cui non saprei...
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@francescotoniolo boh, a livello nazionale parliamo di aziende/organizzazioni e non di liberi professionisti per cui non saprei...
@Morrocher Non sempre
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@Ricciotto Come ci si muove quindi, pensando in piccolo? Perché ho in mente esempi dove può aver molto senso (es. sei il pizzaiolo del paese, hai la tua clientela e te ne frega ben poco di diventare virale, al massimo stampi i volantini per ricordare che il mercoledì fai l'offerta sulle pizze).
Ma in altri casi vedo al massimo la possibilità di selezionare. Per cui es. fai contenuti per YT e su IG solo sponsorizzate e su X niente. Altrimenti non hai manco i soldi per tasse e collaboratori@francescotoniolo Il problema è che il lavoro si è spostato sempre di più verso dinamiche sociali globali, rendendo i social quasi indispensabili in un mondo di tasse altissime e di diritti ridotti all'osso. La presenza di milioni di posti dove mangiare o dove dormire (soprattutto nelle città in cui il turismo viene spinto all'estremo) crea una concorrenza tale da rendere impossibile il distacco dai social. Vale anche per YouTube. Il mercato è tutt'altro che "libero", ecco. Pensiamo in piccolo.
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@Ricciotto Come ci si muove quindi, pensando in piccolo? Perché ho in mente esempi dove può aver molto senso (es. sei il pizzaiolo del paese, hai la tua clientela e te ne frega ben poco di diventare virale, al massimo stampi i volantini per ricordare che il mercoledì fai l'offerta sulle pizze).
Ma in altri casi vedo al massimo la possibilità di selezionare. Per cui es. fai contenuti per YT e su IG solo sponsorizzate e su X niente. Altrimenti non hai manco i soldi per tasse e collaboratori@francescotoniolo il fatto che alcuni lavori non possano sopravvivere senza pagare il pizzo alle multinazionali dei social è devastante. E sbagliatissimo. Pensare in piccolo vuol dire anche cercare strade diverse. Fuori dai soliti circuiti e lontane dal pubblico di massa. Per alcune attività è più facile, per altre è quasi impossibile.
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@francescotoniolo il fatto che alcuni lavori non possano sopravvivere senza pagare il pizzo alle multinazionali dei social è devastante. E sbagliatissimo. Pensare in piccolo vuol dire anche cercare strade diverse. Fuori dai soliti circuiti e lontane dal pubblico di massa. Per alcune attività è più facile, per altre è quasi impossibile.
@Ricciotto Eh appunto, la domanda nasceva proprio da lì. Piaccia o non piaccia, per tante attività (anche di persone che conosco) di strade diverse non ne vedo. Non nell'immediato. Per cui mi chiedevo se qualcuno aveva una prospettiva differente, che non avevo considerato
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@Ricciotto Eh appunto, la domanda nasceva proprio da lì. Piaccia o non piaccia, per tante attività (anche di persone che conosco) di strade diverse non ne vedo. Non nell'immediato. Per cui mi chiedevo se qualcuno aveva una prospettiva differente, che non avevo considerato
@francescotoniolo forse il primo passo potrebbe essere creare (e curare) una piccola comunità lontana dalle dinamiche dei social. Poi, le varie comunità possono iniziare a interagire e collaborare. Non è nulla di immediato, ma è un inizio.
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@francescotoniolo forse il primo passo potrebbe essere creare (e curare) una piccola comunità lontana dalle dinamiche dei social. Poi, le varie comunità possono iniziare a interagire e collaborare. Non è nulla di immediato, ma è un inizio.
@Ricciotto Guarda, io ho pure messo in piedi con due miei ex tesisti Cotoletta8Bit, che è pure un evento fisico di ritrovo per appassionati di indie gaming.
Per cui l'idea della comunità mi piace. Però è appunto una cosa che faccio perché ho a cuore il mondo del gaming e perché mi fa piacere che ci siano più eventi.
Prime due edizioni abbiamo messo soldi di tasca nostra. Non mi aiuta a pagar le tasse al nostro amato stato.
Poi magari fra anni sarà tutto diverso. Per il momento...