Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
-
@ciccillo @Yaku Ma mica stavo parlando della mia situazione specifica, che rappresenta anche un caso non così frequente direi.
Visto però che lo citi, tutta la vita p. iva pur con tutti i suoi casini, l'idea dell'assegno di ricerca l'ho abbandonata almeno 4 anni fa. La libertà di manovra vale lo sbattimento e mi permette anche di poter sperimentare attivamente quel che insegno.
Su YT mi diverto pure, a far contenuti.@francescotoniolo ah allora come non detto, sui risultati invece la mia percezione è molto simile a quella di @Yaku , infatti mi sono tolto da quasi tutto, il fatto è che i social hanno aumentato a dismisura il numero di coloro che praticano self marketing o proprio di se stessi o delle loro attività artistiche o imprenditoriali etc etc
quindi si è un po’ tuttə delle gocce nel mare, a meno di non possedere le tecniche comunicative che insegni tu ma secondo me è casuale comunque.
fra i miei colleghi è diffusa la credenza che se ti promuovi su Facebook poi ə studentə si iscrivono al tuo corso ma se vai a vedere i dati le iscrizioni dipendono da molti fattori anche casuali e cambiano di anno in anno, io quindi non faccio nulla, non è un mio problema anche se tentano di farmelo credere, facendo passare studentə di una istituzione pubblica per clienti -
Domanda molto da Livellosegreto: è *davvero* possibile abbandonare i social, se si è liberi professionisti?
Elaboro in un po' di punti.
1. Non intendo dire "lascio indietro il social X o Y". Intendo proprio togliersi da tutti quelli "tradizionali"
2. è verissimo che basta mezzo secondo per finire in una trappola in cui lavori gratis per l'algoritmo sperando in un ritorno che non c'è, ma... esiste alternativa? Per me "sì" ma è un "sì" che richiede comunque quei social o almeno alcuni CONTINUA@francescotoniolo libero professionista di cosa? Perchè a seconda di quanto più il tuo lavoro è intellettuale/digitale più è necessario....
-
@francescotoniolo ah allora come non detto, sui risultati invece la mia percezione è molto simile a quella di @Yaku , infatti mi sono tolto da quasi tutto, il fatto è che i social hanno aumentato a dismisura il numero di coloro che praticano self marketing o proprio di se stessi o delle loro attività artistiche o imprenditoriali etc etc
quindi si è un po’ tuttə delle gocce nel mare, a meno di non possedere le tecniche comunicative che insegni tu ma secondo me è casuale comunque.
fra i miei colleghi è diffusa la credenza che se ti promuovi su Facebook poi ə studentə si iscrivono al tuo corso ma se vai a vedere i dati le iscrizioni dipendono da molti fattori anche casuali e cambiano di anno in anno, io quindi non faccio nulla, non è un mio problema anche se tentano di farmelo credere, facendo passare studentə di una istituzione pubblica per clienti -
@francescotoniolo libero professionista di cosa? Perchè a seconda di quanto più il tuo lavoro è intellettuale/digitale più è necessario....
@Morrocher Ho in mente diversi esempi e non sono tutti "digital" e a volte neanche "intellettuali". Più che altro quel che vedo come discrimine è se parliamo di attività locali o nazionali (o più).
-
@Morrocher Ho in mente diversi esempi e non sono tutti "digital" e a volte neanche "intellettuali". Più che altro quel che vedo come discrimine è se parliamo di attività locali o nazionali (o più).
@francescotoniolo boh, a livello nazionale parliamo di aziende/organizzazioni e non di liberi professionisti per cui non saprei...
-
@francescotoniolo boh, a livello nazionale parliamo di aziende/organizzazioni e non di liberi professionisti per cui non saprei...
@Morrocher Non sempre
-
@Ricciotto Come ci si muove quindi, pensando in piccolo? Perché ho in mente esempi dove può aver molto senso (es. sei il pizzaiolo del paese, hai la tua clientela e te ne frega ben poco di diventare virale, al massimo stampi i volantini per ricordare che il mercoledì fai l'offerta sulle pizze).
Ma in altri casi vedo al massimo la possibilità di selezionare. Per cui es. fai contenuti per YT e su IG solo sponsorizzate e su X niente. Altrimenti non hai manco i soldi per tasse e collaboratori@francescotoniolo Il problema è che il lavoro si è spostato sempre di più verso dinamiche sociali globali, rendendo i social quasi indispensabili in un mondo di tasse altissime e di diritti ridotti all'osso. La presenza di milioni di posti dove mangiare o dove dormire (soprattutto nelle città in cui il turismo viene spinto all'estremo) crea una concorrenza tale da rendere impossibile il distacco dai social. Vale anche per YouTube. Il mercato è tutt'altro che "libero", ecco. Pensiamo in piccolo.
-
@Ricciotto Come ci si muove quindi, pensando in piccolo? Perché ho in mente esempi dove può aver molto senso (es. sei il pizzaiolo del paese, hai la tua clientela e te ne frega ben poco di diventare virale, al massimo stampi i volantini per ricordare che il mercoledì fai l'offerta sulle pizze).
Ma in altri casi vedo al massimo la possibilità di selezionare. Per cui es. fai contenuti per YT e su IG solo sponsorizzate e su X niente. Altrimenti non hai manco i soldi per tasse e collaboratori@francescotoniolo il fatto che alcuni lavori non possano sopravvivere senza pagare il pizzo alle multinazionali dei social è devastante. E sbagliatissimo. Pensare in piccolo vuol dire anche cercare strade diverse. Fuori dai soliti circuiti e lontane dal pubblico di massa. Per alcune attività è più facile, per altre è quasi impossibile.
-
@francescotoniolo il fatto che alcuni lavori non possano sopravvivere senza pagare il pizzo alle multinazionali dei social è devastante. E sbagliatissimo. Pensare in piccolo vuol dire anche cercare strade diverse. Fuori dai soliti circuiti e lontane dal pubblico di massa. Per alcune attività è più facile, per altre è quasi impossibile.
@Ricciotto Eh appunto, la domanda nasceva proprio da lì. Piaccia o non piaccia, per tante attività (anche di persone che conosco) di strade diverse non ne vedo. Non nell'immediato. Per cui mi chiedevo se qualcuno aveva una prospettiva differente, che non avevo considerato
-
@Ricciotto Eh appunto, la domanda nasceva proprio da lì. Piaccia o non piaccia, per tante attività (anche di persone che conosco) di strade diverse non ne vedo. Non nell'immediato. Per cui mi chiedevo se qualcuno aveva una prospettiva differente, che non avevo considerato
@francescotoniolo forse il primo passo potrebbe essere creare (e curare) una piccola comunità lontana dalle dinamiche dei social. Poi, le varie comunità possono iniziare a interagire e collaborare. Non è nulla di immediato, ma è un inizio.
-
@francescotoniolo forse il primo passo potrebbe essere creare (e curare) una piccola comunità lontana dalle dinamiche dei social. Poi, le varie comunità possono iniziare a interagire e collaborare. Non è nulla di immediato, ma è un inizio.
@Ricciotto Guarda, io ho pure messo in piedi con due miei ex tesisti Cotoletta8Bit, che è pure un evento fisico di ritrovo per appassionati di indie gaming.
Per cui l'idea della comunità mi piace. Però è appunto una cosa che faccio perché ho a cuore il mondo del gaming e perché mi fa piacere che ci siano più eventi.
Prime due edizioni abbiamo messo soldi di tasca nostra. Non mi aiuta a pagar le tasse al nostro amato stato.
Poi magari fra anni sarà tutto diverso. Per il momento... -
@Ricciotto Guarda, io ho pure messo in piedi con due miei ex tesisti Cotoletta8Bit, che è pure un evento fisico di ritrovo per appassionati di indie gaming.
Per cui l'idea della comunità mi piace. Però è appunto una cosa che faccio perché ho a cuore il mondo del gaming e perché mi fa piacere che ci siano più eventi.
Prime due edizioni abbiamo messo soldi di tasca nostra. Non mi aiuta a pagar le tasse al nostro amato stato.
Poi magari fra anni sarà tutto diverso. Per il momento...@francescotoniolo @Ricciotto l'uso improprio dei social come piattaforma omnia per raggiungere il pubblico (così come whatsapp per il messaging in Italia) è un cane che si morde la coda, se c'è moltissima gente che lo usa e non usa altro diventa lo standard de facto che penalizza gli altri e chi non vorrebbe cadere nelle meccaniche tossiche.